mercoledì 22 febbraio 2012

Taste&Match Venezia: 8 foodblogger, 8 piatti, 8 vini. La mia Torta Nicolotta abbinata al Passito di Verdicchio - Conti di Buscareto a conclusione di serata








Tutto è iniziato da una telefonata di Elisabetta e Anna Maria, con la quale mi invitavano a prender parte all'evento.
In un primo momento non ho potuto confermare per paura che mi si accavallassero due manifestazioni in una stessa giornata, ma la fortuna ha fatto sì che i due weekend fossero differenti; così con mia grande gioia ho potuto confermare ed avere la possibilità di partecipare al TasteandMatch di sabato prossimo,
25 febbraio 2011.
Dopo Roma, il 30 ottobre 2011 e Milano, il 28 gennaio scorso; ora è la volta di Venezia nella splendida Villa Alberti a Dolo, in Riviera del Brenta, zona della aristocratiche Ville Venete.
Dalle 19.30 8 foodblogger proporranno i loro piatti accompagnati da vini in abbinamento, proposti dagli amici di:

 

Zucchero e Viole (Simona Malerba) con il Prosecco Colfondo - Bele Casel
Pane e Miele (Elisabetta Tiveron) con il Trioni White - Badagoni - Georgia
la cucina di qb (Anna Maria Pellegrino) con il Futurosa - Marchesi Incisa della Rocchetta
Gustosamente Insieme (Alessandra Prizzon)  con il Lacrima di Morro - Conti di Buscareto
Di Tv in Tv (Graziella Sanvitale) con il Barbera d'Alba - F.lli Borgogno
La Casetta delle Pesche (Carola Castagna) con il Nobile di Montepulciano - Palazzo Vecchio
Aroma di Casa (Patricia Butturini) con il Brachetto d'Acqui - Cascina Garitina
Dolci e Salate Tentazioni (Lorella Fabris) con il Passito di Verdicchio - Conti di Buscareto






In chiusura di serata, le bollicine di un aromatico Doc Passito di Verdiccchio - Conti di Buscareto, e l'armonia dei sapori sani e genuini della torta, sigleranno la pace tra "Nicolotti", dai uali prende il nome la torta in questione, e "Castellani", fazioni nemiche per molti secoli in una Venezia d'altri tempi.
E tutti vissero felici e contenti......





Scheda tecnica del vino:
Vitigno: Verdicchio 100%
Denominazione: Doc
Colore: giallo dorato carico con riflessi ambrati
Profumo: agrumato, muschiato, frutta candita (datteri, fichi secchi), caramello, giuggiola, miele e una punta di zafferano.
Gusto: dolce, morbido, pieno, fresco e sapido, equilibrato con lunga persistenza gustolfattiva, armonico.
Ritornano il miele, i datteri e fichi secchi in retro olfattivo.


La Torta Nicolotta

Nella Venezia d'altri tempi si usava celebrare le feste parrocchiali con un proprio piatto. Chi godeva di una particolare importanza era la parrocchia di San Nicolò dei Mendicoli, i cui abitanti erano chiamati Nicolotti. I parrocchiani preparavano per la festa del Patrono una torta, all'epoca, molto originale chiamata "Torta Nicolotta". L'ingrediente principale era il pane raffermo, al quale prese il posto la polenta, quando nel '700 si diffuse lo stato di povertà.

Pillole di Storia veneziana
I Nicolotti erano acerrimi nemici degli abitanti di Castello: i Castellani, situati all'estremo opposto della città nella zona di San Pietro di Castello (io :P ).
Tra le due fazioni c'era molta rivalità, alimentata e favorita dal Governo in modo tale che il popolo fosse diviso, quindi controllabile senza difficoltà.
Almeno una volta l'anno, Nicolotti e Castellani si incontravano sul Ponte dei Pugni nei pressi di Campo San Barnaba a Dorsoduro, per scontrarsi violentemente combattendo a mani nude. Lo scopo era quello di buttare nell'acqua del rio sottostante i nemici: vinceva la squadra che riusciva a farne cadere di più.
La sfida durava da settembre a Natale e iniziava con dei duelli per terminare in rissa. Col tempo la lotta si era allargata anche ad altri ponti, ma nel 1705 gli scontri furono proibiti dopo che dai pugni si iniziò a passare ai coltelli.




Ingredienti:
350 g di pane raffermo,
150 g di uvetta sultanina
50 g di cedro candito a pezzetti (cedrini)
80 g di grappa
la rapatura di un limone
1 l di latte
100 g di burro
200 g di zucchero
5 uova medie
1 cucchiaino di cannella in polvere
zucchero a velo q.b.

Preparazione:
Ammollare l'uvetta e i cedrini nella grappa e lasciare minimo una mezzoretta a macerare.
Tagliare il pane a fettine sottili e porlo in una ciotola.
Portare a ebollizione il latte con il burro e lo zucchero, quindi versare tutto sul pane per ammorbidirlo.
Mettere da parte fino a che il latte non sia stato completamente assorbito dal pane.
Sbattere le uova in una ciotola assieme alla rapatura di limone e la cannella ed unire al composto di pane.
Amalgamare bene ed aggiungere l'uvetta e i cedrini scolati dalla grappa.
Imburrare ed infarinare una tortiera da 26 cm di diametro e versare il composto.
Cuocere in forno già caldo a 200° per circa 50 minuti e, comunque, fino a che la superficie non abbia
formato una crosticina dorata e la consistenza della torta sia quella di una polenta bella compatta.
Spolverare con zucchero a velo

mercoledì 1 febbraio 2012

Gamberoni al curry, flambati al Brandy, in crema di ceci di Cicerale e peperoni croccanti



E' una preparazione che, nonostante la sua semplicità, fa la sua bella figura.
I miei ospiti l'hanno apprezzato molto quando l'ho portato in tavola per la cena della Vigilia di Natale.
Si presenta bene ed è un perfetto equilibrio di colori e sapori: i ceci si sposano benissimo con crostacei, frutti di mare e molluschi ed i peperoni completano e bilanciano quest'idilliaca unione.
Non è un piatto che avevo previsto di preparare: in effetti nessuno di quelli che sono usciti dalla mia cucina quella sera, erano stati pensati prima.
Per fortuna che la mia dispensa è sempre ben fornita, così posso dar sfogo alla fantasia che mi ispira la materia prima che mi trovo tra le mani, in questo caso il pesce e, nello specifico di questa ricetta, dei bellissimi gamberoni.

Dal momento che il mio piatto è colorato, lo abbino al "Carving in the kitchen - recipe number ten" del blod di Ornella "Ammodomio"e intitolo sia l'opera dello scultore Stefano Bianco che la mia : "Metafora e similitudine".






Ingredienti per 6 persone:
Per i gamberoni al curry:
18 gamberoni grandi
1 cucchiaino di curry
olio extravergine q.b.
1 spicchio d'aglio
sale e pepe q.b.
Brandy q.b.
un po' di brodetto fatto con i carapaci e le teste dei gamberi

Per la crema di ceci:
250 g di ceci di Cicerale
sale, pepe e olio extravergine q.b.
acqua q.b.

Per i peperoni croccanti:
mezzo peperone giallo 
mezzo peperone rosso

Un po' di prezzemolo tritato per la decorazione finale del piatto.



Preparazione:
La sera prima lavare i ceci e metterli in ammollo in acqua tiepida per almeno 12 ore.

Lavare i peperoni e tagliarli nel senso della lunghezza con uno spessore di circa 1 cm e adagiarli sulla leccarda coperta da cartaforno.
Inserire nel forno preriscaldato a 100° e lasciarli fino a completa essicazione, generalmente un paio d'ore.
Togliere e lasciar raffreddare.

Nel frattempo preparare la crema mettendo i ceci ammollati a bollire in abbondante acqua fino alla loro cottura.
Regolare di sale e pepe e, aggiungendo a filo l'olio, montare con un frullatore ad immersione.

Durante la cottura dei ceci, preparare i gamberoni mettendo d'apprima a soffriggere l'aglio intero; poi, dopo aver dato una bella scottata ai crostacei, togliere l'aglio e flambare col Brandy (se non si ha la capacità di flambare, aggiungere il Brandy e farlo evaporare normalmente).
Continuare la cottura aggiungendo un po' di fumetto preparato in anticipo con i carapaci e le teste dei gamberoni.
Regolare di sale e pepe.

Comporre il piatto mettendo sul fondo la crema di ceci, i gamberi e sopra i filetti di peperone essicato.
Spolverare il prezzemolo tritato e servire subito.




Come già detto, questa ricetta partecipa al:

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