sabato 17 settembre 2011

Bigoli in salsa (Bigoi in salsa)

Nella cucina veneziana, la pasta ha svolto un ruolo importante anche se subalterno al riso.
Già dai tempi della Serenissima, a Venezia e nel Veneto compare una specie di spaghetto grosso un paio di millimetri e lungo una trentina di centimetri che prende il nome di bìgolo. 
Per la sua preparazione, viene usata una farina più grossa di quella degli spaghetti e si presta benissimo ad essere abbinato ai sughi, data la ruvidità dell'impasto dovuta alla trafilatura in bronzo del "bigolaro", il torchio  che li produce.
I bigoli in salsa, sono il piatto di pasta più famoso della cucina veneziana e tradizione vuole che venga consumato durante i giorni di magro come la Vigilia di Natale, il Venerdì Santo ed il Mercoledì delle Ceneri.
Nonostante la semplicità dei suoi ingredienti, è un primo molto gustoso e saporito, addirittura l'Artusi si appropriò della ricetta, senza accennare alla provenienza veneziana, chiamandola "Spaghetti all'acciuga".
Per me i bigoli in salsa profumano di  "nonna", quella paterna, che li preparava come nessuno è mai riuscito a pareggiare. Insuperabile nonna Ina!
Ricorderò sempre la prima volta che li assaggiai a casa sua. 
Eravamo in montagna a Laggio di Cadore, nel bellunese, e mi mancava circa un mese per compiere dodic'anni. Avevamo preso in affitto con gli zii vari appartamenti, uno per famiglia, in un unico caseggiato. Lei abitava in quello al pian terreno, con la cucina più grande per poterci avere tutt'intorno al suo tavolo. Che bei tempi!
Da quella volta non li ho mai più assaggiati preparati da nessuno, solo quelli che escono dalla mia cucina con la sua ricetta ed il suo metodo. Unici!

"Di sette nipoti, tu sei quella che riesce a darmi più soddisfazione! Guardarti mentre mangi, fa venire voglia di cibo anche alla persona più inappetente" - mi diceva ogni volta che mi invitava a casa sua a pranzo...






Ingredienti per 4 persone:
Per i bigoli:
260 g di farina di grano duro non rimacinata
1 uovo medio
75 g di acqua
Per la salsa:
2 cipolle bianche medie
60 g di sardelle sotto sale
olio exrtravergine di oliva
vino bianco secca
sale
pepe a mulinello
prezzemolo tritato 





Preparazione:
Per i bigoli: 
Impastare molto a lungo la farina, l'uovo e l'acqua aggiungendone un po' per volta.
Dapprima il composto risulterà sbricioloso, ma a mano a mano, diventerà sempre più liscio.
Lasciarlo riposare, coperto, un quarto d'ora al fresco.
Riprendere l'impasto, metterlo nel bigolaro e ricavare degli spaghettoni lunghi circa 30 cm (io ho usato il torchio e la trafila in bronzo del Kenwood specifica per i bigoli).
Lasciarli asciugare nel seccapasta.






Per la salsa:
Stufare nell'olio le cipolle affettate molto finemente.
Sfumare col vino bianco per frenare la cottura e per far sì che appassiscano rimanendo belle chiare.
Aggiungere le sardelle pulite, diliscate e dissalate, senza lavarle, e lasciarle quasi a sciogliere del tutto.
Nel frattempo portare a bollore una pentola di acqua salata e cuocere i bigoli per qualche minuto.
Scolarli al dente.
Aggiungere un po' d'acqua di cottura nel tegame della salsa, in modo che con la gelatinizzazione dell'amido della farina si formi una cremina, versare la pasta e spadellare.
Dopo aver impiattato, aggiungere del pepe macinato a mulinello ed un po' di prezzemolo tritato finemente.





Questo piatto mi ricorda lei.
E ogni volta il mio pensiero va a quella grande cucina di montagna, e risento le nostre voci intersecate alle risate, e rivedo lei, coi i suoi capelli color argento arrotolati attorno alla nuca, e rivedo tutti noi attorno a quella tavola felice....





"Me piase i bigoli co' le luganeghe, 
Marieta damene sul canapè,
Marieta damene par carità, 
par caritààààà!".....



Con questa ricetta partecipo al contest: Italie a tavola. Cucinare un'emozione.





E al contest:





giovedì 15 settembre 2011

Coppa di yogurt, frutta e miele

Al nostro arrivo a Lefkada, invece di riposare dopo una notte insonne in nave, siamo andati in giro di perlustrazione dell'isola. Troppa curiosità!
Il bagno nelle acque cristalline di Porto Katsiki è stato il colpo di grazia, così abbiamo pensato bene di riposarci sulle amache di un locale il cui nome rispecchia esattamente l'ambiente in cui ci si trova: "Oasi".
L'unico rumore  che si sente è il ronzio degli insetti e gli unici profumi quelli delle piante. Che pace!
Là abbiamo gustato una prelibatezza che, nonostante gli ingredienti semplici e la facile esecuzione, ci ha soddisfatti come se avessimo assaggiato un dessert di alta pasticceria.
Ecco. Questa è la mia "Coppa di yogurt, frutta e miele".


"Chi non bada a ciò che mangia, difficilmente baderà a qualsiasi altra cosa".






Ingredienti per 1 persona:
100 g di yogurt bianco greco
dadolata di frutta a piacere q.b.
1 cucchiaio di miele
zucchero a velo
foglioline di menta per decorare







Preparazione:
Mettere lo yogurt in una sac à poche con la bocchetta liscia e larga e sistemarlo in una coppa facendo attenzione a non sporcarne il bordo.
Aggiungere la dadolata di frutta ed irrorare col miele.
Spolverizzare leggermente con lo zucchero a velo e decorare con le foglioline di menta.







Con questa ricetta partecipo al contest:






mercoledì 14 settembre 2011

Polpette di zucchine e feta greca

Eccoci qua: altra raccolta e altra partecipazione.
Anche questa è una ricetta che preparo per il pranzo da portare al mare.
Si deve mangiar sano, dato che la nostra stagione balneare dura tre mesi e mezzo e non ci si può nutrire di panini e schifezze!
In più col caldo tropicale di questi ultimi mesi, non possiamo appesantirci lo stomaco.
Ecco quindi che vado subito alla ricettta, voglio postarla oggi perchè domani scade anche un altro contest a cui voglio partecipare.





Ingredienti:
600 g di zucchine non troppo grandi
pangrattato q.b.
100 g di feta greca
1 albume
sale e pepe q.b.
10 foglie di menta
Per la panatura:
2 uova
pangrattato
farina





Preparazione:
Cuocere le zucchine a vapore, farle intiepidire e frullarle.
Mettere il composto in una ciotola, unire l'albume ed una manciata di pangrattato.
Mescolare bene, aggiungere la feta sbriciolata, le foglie di menta tagliate molto finemente a coltello e regolare di sale e pepe.
Se l'impasto non è ancora asciutto al punto da poterlo maneggiare tranquillamente, unire un'altra piccola manciata di pangrattato (tutto dipende da quanta acqua rilasciano le zucchine).
Formare delle polpette, sbattere assieme le due uova, salarle e peparle.
Passare le polpette nella farina, poi nell'uovo e, per ultimo, nel pangrattato.
Sistemarle in una pirofila da forno leggermentunta d'olio ed infornarle a 200°(gia caldo), per una ventina di minuti circa, girandole a metà cottura.
Si possono anhe friggere.
Servite calde o fredde.


Con questa ricetta partecipo al contest:

sabato 10 settembre 2011

Farfalle al prosciutto, melone e rucola

Questo caldo non accenna a diminuire.
A venezia poi, con l'afa, quasi, quasi si boccheggia. Poco male, fino a domani si va a respirare in riva al mare.
"Ammemmepiasce" l'estate e adoro il mare!
Questa settimana è ricca di eventi in casa mia: il mio compleanno, martedì ; il ritorno di mio figlio da una vacanza/lavoro di 5 settimane ad Ibiza, ieri e il mio anniversario di matrimonio, 23 anni, oggi.
Ricordo benissimo quel periodo, come potrei dimenticarlo, non è stato uno dei migliori, la gioia per i preparativi si era trasformata in angoscia per ciò che stava per avvenire di lì a breve e non aveva nulla a che vedere con la nuova vita che mi si stava presentando.
Riguardava mio padre, sì proprio quel "gigante buono", quella montagna di saggezza e bontà, ma anche severità; quello che mi dava i consigli migliori, quando ne avevo bisogno e quello che mi strigliava quando me me lo meritavo.
Lui, che quando sono nata, preso dall'emozione, con voce spezzata, ha sussurrato che non poteva pensare al momento in cui non sarebbe più stato "padrone" di me.
E cosa avrei dovuto dire io che, proprio in quel momento, lui mi stava abbandonando?
Ma, si sa, la vita va avanti e l'anno successivo è nato mio figlio e ci ha pensato lui a riempirci le giornate e la mente.
Ora è un uomo, sta iniziando a "camminare con le sue gambe" e il suo amore per la musica l'ha portato dritto nell'olimpo dei Dj: Ibiza.
Ieri finalmente è tornato ed ho voluto festeggiare  il "figliol prodigo" con questa pasta che ben si adatta alla temperatura di piena estate che, per fortuna, continua...
Non è una ricetta nuova nel mio blog, l'ho pubblicata agli inizi di questa mia avventura, la propongo a chi non ha avuto l'occasione di leggerla e consiglio a tutti di provarla..
E' un condimento insolito per una pasta, ma sono sicura che soddisferà anche i palati più esigenti.
A casa mia, d'estate, è un must.





"La scoperta di un piatto nuovo è più preziosa per il genere umano che per la scoperta di una nuova stella"






Ingredienti per 4 persone:
300 g di pasta formato farfalle
300 g di melone
150 g di prosciutto crudo a fette
un mazzetto di rucola
succo di limone
olio extra vergine di oliva
sale e pepe









Preparazione:
Mettere sul fuoco una pentola con abbondante acqua e portarla a ebollizione per la cottura della pasta.
Salarla e tuffarvi le farfalle.
Tagliare a cubetti le fette di melone e ridurre a striscioline le fette di prosciutto crudo.
Lavare la rucola, asciugarla e tagliarla a listarelle.
Emulsionare 5-6 cucchiai d'olio con poco succo di limone e mescolare energicamente gli ingredienti con la forchetta.
Scolare la pasta al dente, ungerla con un po' di olio e stenderla su un vassoio per farla raffreddare.
Condirla con l'emulsione preparata, mescolarla con il melone, il prosciutto e la rucola e pepare.
Lasciarla insaporirsi qualche ora prima di servire.

















Con questa ricetta partecipo al contest:





martedì 6 settembre 2011

Tanti auguri a me, ma la torta Zucchine, fragole e nocciole a Pippi per il suo Cucinando...dolcemente...

Quanto mi piace quello stampo da plumcake del post di Pippi, Dio solo lo sa e quindi...LO VOGLIO!!
Non so se la mia ricetta mi permetterà di vincerlo, tutt'al più me lo regalerò per il mio compleanno che è...oggi.
Sì, sì, oggi è per me un compleanno di quelli importanti, che arrivano ogni dieci anni. Oggi è IL compleanno: compio 50 anni e mi trema il cuore solo a pensarci...
Ommammamiabbella!!
 E chi si sente il peso di questo fardello, io che ho ancora lo spirito di quand'ero ventenne?
Se vabbè...Quando mi guardo allo specchio, però, casca il palco e ritorno alla realtà. Non serve neanche che mi pizzichi per vedere se è vera l'immagine riflessa..tanto lo so da me...  Ahahah!

Non chiedetemi cosa preparerò: oggi la cucina rimarrà chiusa per riposo annuale.
Si va a tutti a festeggiare in un ristorante vicino Piazza san Marco, voglio godere e far godere i miei ospiti, dei menu di uno Chef plurimedagliato di cui mi voglio deliziare sia vista che palato (rima non voluta, ma capitata e la lascio così, zan-zan!).
Vi documenterò in merito per filo e per segno prossimamente. Ah! Non ho dimenticato che avevo promesso la cronaca del mio viaggio in Grecia, ma per tutto agosto è stato troppo caldo e la fiacchilite si è impossessata di me, non avrei ottenuto risultati soddisfacenti. Seguirà anche quello, intanto fino a domenica si va al mare...

Mi sento eccitata oggi.
Ho ricevuto un sacco di auguri che mi hanno riempito la giornata. Mi è arrivato un meraviglioso mazzo di girasoli, fattomi pervenire attraverso Interflora da una carissima amica campana. Filly sei speciale!!!.

Tirando le somme devo dire che sono contenta dei miei tanti amici e felice della famiglia che ho, di una madre come la mia (guai se non ci fosse, sarei persa!), di mio fratello e mia cognata, dei miei zii, dei miei cugini che reputo fratelli, per quanto ci vogliamo bene, di mio nipote Tommaso; ma mi ritengo soprattutto fortunata di aver avuto un Padre, con la P, come il mio, del quale avrei voluto la presenza con tutte le mie forze in questo specifico compleanno e nella vita di tutti i giorni, e che manca da ormai ventitre anni, ma che sento costantemente al mio fianco perchè è il mio angelo. Ti amerò per sempre, papà!

Rewind. Quando ho visto la foto dello stampo nel blog di Pippi, ho strabuzzato gli occhi, tanto che sembrava avessero due molle e che poi fossero rimasti giù penzolanti: è stato amore a prima vista!
Già immaginavo un mia "creatura" cresciuta dentro, così ho pensato di riproporre, dopo un bel po' di anni che non la preparo, questa torta dai sapori insoliti e ideale per un'alimentazione sana e genuina.
Ecco a voi la mia Torta zucchine, fragole e nocciole





Ingredienti:
350 g di farina
300 g di zucchine pulite
300 g di fragole
3 uova
150 g di zucchero semolato vanigliato
70 g di granella di nocciole
5 cucchiai di olio di mais
20 foglioline di menta
un pizzico di sale
1 bustina di lievito non vanigliato
1 cucchiaio di marmellata di fragole
granella di zucchero per la superficie






Preparazione:
Sbattere con le fruste elettriche le uova con lo zucchero fino a formate una spuma.
Aggiungere col seguente ordine, amalgamando separatamente ogni ingrediente:
- le zucchine tagliate a julienne sottilissima;
- le fragole tagliate a dadi, ricordandosi di tenerne qualcuna di intera per la decorazione finale;
- la granella di nocciole, attenzione che ne servirà un po' per la superficie;
- una decina di foglioline di menta tagliate sottilissime a coltello;
- l'olio
- la farina, il sale ed il lievito setacciati assieme.
Quando si otterrà un composto bello morbido ed uniforme, mettere in uno stampo (questa volta, ammaliata da quello di Pippi ho usato lo stampo da plumcake, ma di solito preferisco quelli a ciambella visto che l'impasto è piuttosto umido).
Infornare a 170° per un'oretta circa, controllando dopo 45 minuti il grado di cottura.
Una volta raffreddato, spennellare di marmellata diluita con un cucchiaino di acqua e leggermente riscaldata per sciogliere meglio, solo la parte della superficie, decorare con le fragole messe da parte e coprire il resto della superficie con le nocciole tritate rimaste e la granella di zucchero





E questa fetta è per ognuno di tutti voi che siete passati da me. Grazie!




Come si è gia ampiamente capito, con questa ricetta partecipo al contest di Pippi per vincere lo stampo:



Ma ho visto anche l'essicatore  del contest "Che Chef's" e non mi dispiacerebbe vincere anche quello.... Ahahah!!!


domenica 4 settembre 2011

Pan-di-Strudel a lievitazione naturale

Quante volte mi avete sentito dire che ciò che amo di più preparare sono i lievitati?
Per me sono come dei bambini: nascono dalle mie mani e dalla mia passione.
Mentre preparo l'impasto, lo accarezzo con amore, cosicchè lui, sentendosi coccolato, dà il massimo di sè ed io provo una soddisfazione che non riesco neanche ad esprimere, tanto è immensa: è un vero e proprio piacere della vita!

Ma che cos'è il lievito e qual è il processo della lievitazione?
I lieviti sono un insieme di microrganismi unicellulari utili all'uomo, sono una famiglia di funghi piuttosto complessa che comprende individui unicellulari di cui il più noto è il Saccharomyces cerevisiae, decisamente fermentante.
Vivono in ambienti dove ci sia disponibilità di zuccheri e sono molto importanti in alimentazione perchè promuovono la fermentazione alcolica.
Le cellule dei lieviti contengono alcuni enzimi in grado di trasformare lo zucchero in alcol e anidride carbonica.
Infatti, durante la lievitazione, gli amidi della farina vengono trasformati in zuccheri semplici dei quali i lieviti si nutrono producendo anidride carbonica e alcol.
Questo processo continua finchè ci sono zuccheri oppure fino alla cottura dato che, alla temperatura interna dell'impasto di 60°C, i microrganismi muoiono e la fermentazione si interrompe.
Le molecole di anidride carbonica rimangono intrappolate nella maglia glutinica e formano le bolle della mollica.
L'alcol prodotto, invece, evapora durante la cottura.

Il mio Pan-di-Strudel ha un altro tipo di lievito: la pasta madre, quindi è a lievitazione lunga e naturale.
L'idea mi è venuta perchè a me lo Strudel fa impazzire e volevo sentire se il suo sapore poteva essere riprodotto in un pane. Ci sono riuscita e posso dire di essere orgogliosa di me stessa, visto che la sua versatilità esalta le dolci e salate tentazioni..... :)




Ingredienti:
250 g di manitoba
250 g di pasta madre
250 g di uvetta
350 g di polpa di mele renette o golden tagliate grossolanamente
250 g di acqua di ammollo dell'uvetta
 50 g di pinoli
 90 g di burro a temperatura ambiente
 15 g di miele
 15 g zucchero di canna
 10 g di sale
  4 cucchiaini di canella
  1 uovo sbattuto per spennellare la superficie




Preparazione:
Qualche ora prima di iniziare, lavare bene l'uvetta per togliere tutta la cera della superficie e metterla ad ammollare nell'acqua leggermente tiepida.
Trascorso il tempo, impastare la farina con la pasta madre e l'acqua di ammollo dell'uvetta.
Quando è tutto ben impastato aggiungere il burro.
Assorbito bene il burro, incorporare la cannella, il sale, lo zucchero ed il miele.
Unire le mele e alla fine i pinoli e l'uvetta.
Mettere a lievitare per tre ore e procedere con la pezzatura.
Io ho diviso questo quantitativo di impasto e messo a lievitare in due stampi da plumcake ed io ho preparato delle fette biscottate e un pane per i formaggi.
Comunque si possono formare dei filoni o semplicemente delle focaccine.
Buon Pan-di-Strudel a tutti!




Con questa ricetta partecipo al contest:




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