giovedì 31 dicembre 2009

Spaghetti al ragù d'anatra con riduzione di vino rosso

Quasi...quasi...mi sa che mi sto risvegliando dal letargo....

Eh eh...ci voleva il contest di Lydia per farmi pubblicare l'ultima ricetta dell'anno!
E fortuna che ieri sono passata per il suo blog a controllare le regole del gioco, altrimenti non ce l'avrei mai fatta.
Non so...forse l'avrò sognato...ma mi sembrava di aver letto di una proroga al 15 gennaio...Mah! Misteri della mente umana!!! Ahahaha!!!





Questa ricetta è la rivisitazione dei "Bigoli co' l'anara", piatto della cucina tradizionale del Veneto, la mia regione.

Ingredienti per 4 persone:
320 g di spaghetti Garofalo nr 9
300 g di carne d'anatra macinata
1 piccola cipolla
1 carota
1 costa di sedano
1 foglia d'alloro
1 rametto di timo
3 bacche di ginepro
3 chiodi di garofano
3 grani di pepe
1 cucchiaio di concentrato di pomodoro
1 bicchiere di buon vino rosso
1 bicchiere di latte
olio extravergine e sale q.b.

Per la riduzione di vino rosso:
100g di vino rosso di buona qalità
15 g di zucchero

Preparazione:
Scottare il macinato d'anatra in una padella in modo da sigillare i succhi.
Nel frattempo preparare una mirepoix con le verdure e soffriggerle con un po' di olio in una casseruola a fuoco dolce.
Aggiungervi la carne, deglassare col vino rosso il fondo di cottura nella padella ed aggiungerlo al ragù.
Mescolare bene il tutto, unire il concentrato di pomodoro sciolto in una tazza di acqua calda.
Amalgamare ed aggiungere il latte.
In una garza mettere le spezie ed il rametto di timo e chiudere bene in modo che rimanga tutto dentro. Metterlo nella casseruola assieme alla foglia d'alloro.
Cuocere a fuoco dolce per un'ora e mezza circa, mantenendo il ragù sempre morbido aggiungendo, all'occorrenza, dell'acqua calda.
A fine cottura aggiustare di sale.
Nel frattempo ridurre su fiamma moderata i 100 g di vino rosso con lo zucchero fino al raggiungimento di una consistenza sciropposa.
Cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata, scolarli e condirli con il ragù.
Disporli sul piatto di portata caldo, aggiungere dell'altro ragù ed un filo di riduzione di vino rosso.


Con questa ricetta partecipo al contest "post@ la past@" di Tzatziki a colazione e pasta Garofalo




venerdì 25 dicembre 2009

AUGURI!!!





A tutti i miei amici Foodblogger e ai lettori del mio blog, auguro un felice Natale e un sereno 2010.

Un abbraccio circolare a tutti.

mercoledì 23 dicembre 2009

Il mio tronchetto natalizio


Lo stimolo nasce dal Contest Natalizio "Il Tronchetto....In tutte le sue forme" e l'idea è stata quella di dare al tronchetto tradizionale di Natale l'aspetto di un tronco di pino, con la corteccia un po' screpolata, cosa tipica di quest'albero.
Altra rivoluzione della ricetta sta nell'impasto che è a lievitazione naturale e poi sfogliato.Essendo l'involucro molto sostanzioso, l'ho farcito con la mia crema pasticciera all'arancia e gocce di cioccolato che danno una gradevole croccantezza.
Ed ecco la ricetta:

Ingredienti del primo impasto:
200 g di pasta madre rinfrescata due volte
250 g di farina 0 più q.b. per la spianatoia
80 g di acqua tiepida
1 cucchiaio di zucchero
1 tuorlo
30 g di burro a pomata

Impastare tutti gli ingredienti aggiungendo per ultimo il burro.
Quando questo sarà assorbito totalmente, fare un palla, inciderla a croce e metterla a lievitare, coperta con la pellicola, finchè la croce non sia è completamente aperta (ca. 5 o 6 ore).
Ingredienti del secondo impasto:
Impasto precedente
150 g di farina 0
50 g di cacao amaro
80 g di zucchero aromatizzato con la bacca di vaniglia
50 g di miele di arancio
1 cucchiaio di Rum
30 g di burro a pomata

Impastare con lo stesso procedimento del precedente impasto e mettere a lievitare tutta la notte in frigo coperto bene dalla pellicola.

Ingredienti per la sfogliatura, farcitura e glassa:
120 g di burro a pomata
una manciata di gocce di cioccolato
1 albume
100 g di mandorle non pelate
1 cucchiaio di zucchero semolato
80 g di zucchero a velo
zucchero a velo per spolverizzare
Preparazione:
Dopo aver lasciato un paio d'ore l'impasto a temperatura ambiente, appiattirlo su una superficie infarinata tirando la pasta a rettangolo.
Con l'aiuto di una spatola spalmare il burro su circa 2/3 del rettangolo, lasciando un margine di 2 cm.
Ripiegare il lembo di pasta non imburrato su metà di quello imburrato e, sopra ancora, ripiegare il lembo che rimane.
Avremo tre strati di pasta che ne racchiudono due di burro.
Premere con il mattarello i bordi per sigillarli e lasciare la pasta in frigo circa 15 minuti avvolta dalla pellicola.
Continuare dando altre due pieghe da tre alla pastamantenendo un tempo di riposo di 30 minuti tra una piaga e l'altra.Ultimata la sfogliatura stendere la pasta sempre a rettangolo, spalmarci la crema all'arancia (fatta e raffreddata precedentemente) con le gocce di cioccolato e con delicatezza arrotolare il tutto.
Con un taglio trasversale togliere un pezzetto che sarà il ramo laterale del tronchetto.
Mettere a lievitare separati in due stampi a rotolo fatti con la carta forno (per intenderci devono sembrare due tubi, chiusi con le graffette in alto ed ai lati. Spero di essere stata chiara), in modo che lievitando mantengano la forma rotonda.
A lievitazione ultimata infornare a 200 gradi per 20 minuti, nel frattempo frullare le mandorle con lo zucchero semolato e, quando saranno ridotte in farina, mescolarle con lo zucchero a velo. Sbattere a schiuma leggera l'albume e amalgamare il tutto.
Aprire lo stampo di cartaforno, unire i due pezzi dando la forma del tronco, spalmare la glassa facendo attenzione di metterne un po' di più nella giuntura affinchè i due pezzi rimangano attaccati.
Spolverizzare con zucchero a velo.
Rimettere in forno per altri 20 minuti, considerando di accendere il grill dopo 10 minuti circa.
Appena uscito dal forno, picchiettare delicatamente con le dita sulla glassa in modo da screpolarla e dare l'effetto corteccia.
Far raffreddare su una gratella.

lunedì 30 novembre 2009

Focaccine veneziane

Il profumo di genuino di queste focaccine mi riporta indietro nel tempo: rivedo le mani della mia adorata nonnina che impastano, noi bambini che la guardiamo incuriositi in silenzio mentre lavora e risento il buon odore del burro che invade tutta la casa.
Quelle che vendevano in panificio non erano così buone, le nostre erano state fatte da lei, con tutto il suo amore....






Ingredienti:
500 di farina 0
5 uova medie
50 g di latte
60 g di zucchero
15 g di miele di acacia
25 g di lievito di birra
10 g di sale
250 g di burro
Per la superficie:
1 uovo
zucchero semolato q.b.

Preparazione:
E' molto importante che sia tutto a temperatura ambiente prima di cominciare.
Mettere tutti gli ingredienti nell'impastatrice aggiungendo, però, il burro in quattro volte.
Lavorare bene per circa 10 minuti.
L'impasto risulterà morbido, ma dandogli un po' di giri sulla spianatoia ben infarinata, prenderà una consistenza elastica.
Stenderlo su una teglia coperta di carta forno, avvolgere nella pellicola e mettere in frigo tutta la notte.
Il mattino successivo, lasciare a temperatura ambiete per un paio d'ore, quindi formare delle palline da circa 60 g ciascuna (ne dovrebbero venire una ventina).
Far lievitare un'ora e mezza, dopo di che spennellare con l'uovo sbattuto, spolverizzare lo zucchero semolato sulla superficie e fare quattro incisioni al centro con la forbice, tenendola leggermente obliqua, in modo da formare dei cornettini.
Lasciar lievitare per un'altra mezzora.
Nel frattempo portare il forno alla temperatura di 200° abbassandolo a 180° al momento di infornare.
Tenere le focaccine per circa 20 minuti, non devono diventare scure.
Fare comunque la prova stecchino.
Con questa ricetta partecipo al contest di Un tocco di zenzero



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venerdì 20 novembre 2009

Torta di laurea

Ieri si è laureata Chiara, la ragazza di mio nipote, figlia di carissimi amici di una vita. Quale poteva essere il mio regalo per questa occasione se non il dolce?




Si tratta di una torta molto semplice nella sua preparazione:
- pan di Spagna
- crema diplomatica e pezzi di cioccolato al gianduja con nocciole
- panna montata

Tutte le decorazioni e la copertura della torta sul top sono di cioccolato plastico.
Nei particolari ecco la corona d'alloro con la coccarda...



...la tesi di laurea, il tocco e la pergamena con tanto di sigillo di ceralacca.



Bella, vero? :)
Magari domani metto le ricette...

domenica 8 novembre 2009

La crostata di mele e mandorle è di Adriano Continisio

Perchè oggi 8 novembre 2009 molti food bloggers e forumisti pubblicano in contemporanea questa ricetta?

Per solidarietà con Adriano Continisio che l'ha inventata e pubblicata sul suo blog già nel 2007.

Riassumendolo in pochissime parole, questa manifestazione vuole porre l'attenzione prima di tutto sulla necessità di un comportamento corretto per chi usa la rete nei confronti di chi pubblica materiale. Spesso si sceglie di mettere a disposizione il proprio materiale o lavoro con una licenza che permette di usarlo a condizione che se ne citi la fonte e questo è già un dono, a nostro avviso.
Si dice a chi legge: puoi gratuitamente utilizzare il materiale, puoi prenderlo, ma devi specificare che è mio e dire dove l'hai preso. Non è chiedere molto!


Altra importante condizione è che il materiale non venga usato a scopo di lucro.

Quando tutte e due le condizioni non vengono rispettate è evidente che la cosa è ancor più grave.

Questa volta è capitato ad Adriano, ma nel tempo è già capitato ad altri. Creare un tam tam è forse il primo di tanti passi per avversare il fenomeno, perciò ci siamo uniti e oggi pubblichiamo con il nome del suo autore la ricetta e la foto della crostata che ognuno di noi ha preparato.

E' ora che tutti sappiano di chi è la farina e pure il sacco!!!!!






Ingredienti:
400 gr di pasta frolla
4 mele grandi (ca. 600gr al netto degli scarti)
80 gr di zucchero
4 cucchiai di amaretto di saronno
succo di mezzo limone
poca cannella in polvere

Massa di mandorle
120 gr uova intere
60 gr zucchero
50 gr farina di mandorle
15 gr farina di mais fioretto
15gr di fecola
un pizzico di sale
estratto di mandorle

una manciata di mandorle a lamelle
sciroppo di zucchero
marmellata di albicocche

Preparazione:
Saltare a fiamma alta le mele sbucciate e tagliate a cubetti, miscelate con il succo di limone e lo zucchero, fino a che non risultino asciutte ma non spappolate. Incorporare il liquore e la cannella e lasciare raffreddare.
Foderare uno stampo da 26 cm e cuocere in bianco per 15 minuti (i primi 10 con carta da forno e riso).
Nel frattempo montare le uova con lo zucchero ed il sale, incorporare delicatamente le polveri e poche gocce di estratto.
Pennellare la frolla con poca marmellata, versare le mele, coprire con la massa e cospargere con le mandorle a filetti.
In forno a 170° per ca. 20 minuti.



Pubblicato da Adriano domenica 23 settembre 2007 alle 9.02

Per chi non conosce l'antefatto la storia è su Profumo di Lievito, il blog di Adriano

domenica 1 novembre 2009

Tortine con scaglie di cioccolato fondente e arancia



Ingredienti:
300 g di farina
100 g di zucchero
4 uova
120 g di burro fuso e raffreddato
50 g di cioccolato fondente
1 arancia media
1 bustina di lievito
un pizzico di sale





Preparazione:
Montare le uova con lo zucchero, aggiungere il sale, la farina ed il lievito setacciati, il burro ed amalgamare bene tutto.
Tagliare il cioccolato a scaglie, aggiungerle all'impasto assieme alla rapatura della buccia ed al succo dell'arancia.
Mescolare bene.
In uno stampo da muffins o da tartellette inserire i pirottini di carta, versarvi due cucchiaiate di composto in ognuno e infornarle a 180° per 12-15 minuti.
Spolverizzare con zucchero a velo a completo raffreddamento.
Quantitativo per 15 tortine.





giovedì 29 ottobre 2009

Ancora plagio!!!

Siamo alle solite: plagio!
E da parte di chi? Di una famosissima "signora" che partecipa, ormai da anni, ad un nota trasmissione televisiva di cucina.
La "signora" in questione non si limita solo ad eseguire le ricette in TV, addirittura le pubblica nei libri intitolati alla trasmissione stessa spacciandole per sue, senza fare il benchè minimo riferimento al nome del legittimo autore.
Nei seguenti link potrete constatare l'amarezza di chi ha subito il sopruso:

Profumo di Lievito - Crostata di mele e mandorle

Tzatziki a colazione - Torta caprese cioccolato bianco e limone

Altri esempi qui

E' con immenso piacere che partecipo alla protesta indetta da Rosemarie & Thyme di preparare la torta di Adriano e pubblicarla tutti il giorno 8 Novembre con lo stesso titolo:

"La crostata di mele e mandorle è di Adriano Continisio".

Chi è d'accordo può lasciare un messaggio nel blog di Rosy

Dobbiamo essere in tanti e combattere perchè tutti assieme, noi bloggers, siamo una vera forza!

venerdì 9 ottobre 2009

Baci di...grana

Cercavo un'idea originale per una ricetta d'effetto e quando ho visto questo stampo della Silikomart ho capito subito cosa dovevo fare....
Per il ripieno ho usato del pesto e del patè di olive, ma si possono utilizzare delle mousse di prosciutto cotto, mortadella, funghi, carciofi, pomodori secchi e tutto ciò che suggerisce la fantasia.
Non c'è un quantitativo esatto per eseguirli, dipende da quanti se ne vogliono fare.





Ingredienti:
Pamigiano reggiano o grana padano q.b.
Ripieno a piacere


Preparazione:
Mettere il formaggio grattugiato nelle cupolette, pressandolo bene perchè rimanga bello compatto.
Passare per pochi secondi nel microonde alla massima potenza.
Lasciar raffreddare, sformare e farcire a proprio piacimento.

Questa ricetta partecipa al contest:

giovedì 1 ottobre 2009

La torta Caprese di Mareblucobalto

Eppure è ischitana, ma la sua torta Caprese è la migliore in assoluto che possa esistere!
Maryann, alias Mareblucobalto, è una mia carissima amica ormai da anni.
Ci siamo conosciute attraverso il "Ricettario di Bianca" ed è stato subito feeling.
Al primo Maxiraduno in Toscana abbiamo capito che non ci eravamo sbagliate, ma la conferma è stata quando ho trascorso una meravigliosa settimana con lei e la nostra amica milanese Grazia, ospiti, a Ischia, della sua mamma, "nonna Carmelina".
Oggi l'amicizia è ormai consolidata anche tra i nostri mariti, e continuiamo a vederci appena possibile.
Un grande abbraccio, Mary!
T.V.B. :-*

Prima di pubblicare la ricetta volevo scusarmi per la latitanza, per altro non annunciata, ma è stato più forte di me, mi mancava la forza per impormi di reagire ad un rifiuto totale dovuto a vari motivi.
Oggi, con l'inizio di tutte le attività della famiglia, la vità è tornata alla normalità, aspettavo solo quello per riprendere la mia favolosa avventura con il blog e con tutti voi.
Un bacione. :-)



Ingredienti:
400 g mandorle macinate
200 g zucchero
200 g cioccolato fondente
200 g burro
6 uova
1 bustina di lievito

Ingredienti per la copertura:
200 g cioccolato fondente
80 g burro
80 g panna liquida per dolci


Preparazione:
Sciogliere a bagnomaria, o meglio ancora nel microonde il cioccolato con il burro e far leggermente raffreddare.
Sbattere bene e a lungo le uova intere con lo zucchero, aggiungere il cioccolato fuso con il burro, amalgamare e poi aggiungere le mandorle macinate con la bustina di lievito, mescolare bene.
Versare il tutto in una teglia da forno da 32 cm, ben imburrata ed infarinata e cuocere a 175° per circa 45 minuti.
Sformarla su un piatto da torta e lasciarla raffreddare.
Per la copertura:
sciogliere sempre a bagnomaria o nel microonde il cioccolato, il burro e la panna.
Far raffreddare questo composto e quando diventa spalmabile senza che coli, con una spatola coprire tutta la torta.

Grazia, Maryann ed io a Ischia - Luglio 2006


Io, Maryann e mio marito - Luglio 2009




sabato 29 agosto 2009

Festa del Redentore 2009 - Scusate il ritardo....


E' passato più di un mese, è vero, ma è altrettanto vero che subito dopo sono partita per le ferie ed al mio ritorno tra il caldo, il mio pc nuovamente in panne e le giornate al mare, non mi sono stati d'aiuto per farmi pubblicare questo post.
Ci tengo a farvi conoscere una delle feste tradizionali più importanti alla quale noi Veneziani siamo particolarmente legati da secoli.

Prima delle foto una piccola spiegazione:

La Festa del Redentore è tra le festività più sinceramente sentite dai veneziani, in cui convivono l'aspetto religioso e quello spettacolare, grazie al fantasmagorico spettacolo pirotecnico che, la notte del sabato, attrae migliaia di visitatori: sull'inimitabile palcoscenico del Bacino di San Marco giochi di luce e di riflessi tracciano un caleidoscopio di colori che si staglia dietro le guglie, le cupole e i campanili della città.
La tradizione vuole che al tramonto le imbarcazioni, perfettamente addobbate con frasche e palloncini colorati e ben illuminate, comincino ad affluire nel Bacino di San Marco e nel Canale della Giudecca.
In barca si consuma un'abbondante cena a base di piatti della tradizione veneziana in attesa dello spettacolo pirotecnico, che inizia alle ore 23.45 e dura circa tre quarti d'ora.
La storia del Redentore e la tradizione del Redentore risale al 1577 e ricorda la fine di una terribile pestilenza, festeggiata con l'edificazione dell'omonima basilica del Palladio sull'isola della Giudecca, alla quale ci si può oggi recare in pellegrinaggio attraversando un imponente ponte di barche lungo 330 metri.
Le celebrazioni includono quindi la funzione solenne presieduta dal Patriarca e la processione religiosa, mentre il week-end si conclude con la Regata su gondole, all'interno della Stagione Remiera di Voga alla Veneta.
Notizie più dettagliate della storia le trovate qui Per chi non ha la possibilità di andare in barca o preferisce rimanere a terra, si fanno delle grandi tavolate per strada lungo la rive dalle quali si assisterà allo spettacolo pirotecnico in uno scenario che fa rimanere tutti a bocca aperta.

Ed ora le foto:

La nostra tavolata da una parte...

...e dall'altra
Il Bacino di San Marco sembra un quadro sullo sfondo di queste due foto


Quelli che seguono sono solo alcuni piatti di quelli che abbiamo gustato.
Mancano all'appello: affettati e formaggi vari, tramezzini, polenta, altri tipi di torte, anguria, melone, macedonia vini e liquori a volontà.

Le mie preparazioni:
- Branzino ripieno di carciofi in crosta
-Quiche Lorraine
- Grissini stirati alle noci e alle olive e treccione di pane al latte
- Pane nero tirolese
- Torta Caprese "vestita" della mia carissima amica "Mareblucobalto"

Piatti tipici della cucina Veneziana, preparati dalle mie amiche, che non possono mancare mai sulla tavola di questa serata:

- Scampi in saor
- Bigoli in salsa
- Bovoeti

E tra un piatto e l'altro, per smaltire...... SE BAILAAAAAAAAA!!!!!


Alle 23.45, puntualissimo, per chiudere in bellezza...via con lo spettacolooooooo!!!






Stupenda Venezia!
Come faccio a non essere innamorata della mia città? Io la adoro!!!



domenica 23 agosto 2009

Fusilli con crema di burrata, pomodorini e pesto genovese

Avevo preparato questo piatto dal gusto molto particolare ed estivo, per partecipare con un'altra ricetta al contest "Più pesto per tutti"; invece l'improvvisa malattia del mio pc (spero ritorni a casa tra qualche giorno), il caldo insopportabile e la partenza per le ferie me l'hanno impedito.Ora è giunto il momento di offrirvi questi fusilli e di augurarvi un buon appetito!



Ingredienti per 4 persone:
320 g di fusilli
250 g di pomodorini
250 g di burrata
250 g di panna fresca
pesto alla genovese fatto in casa q.b.
olio extravergine di oliva
aglio
sale


Preparazione:
Lessare la pasta in abbondate acqua salata.
Nel frattempo preparare il pesto alla genovese.
Tuffare i pomodorini in acqua bollente per poterli spellare senza difficoltà, tagliarli in quattro privandoli dei semi e saltarli in una padella con olio e uno spicchio intero di aglio.
Mettere in infusione i rametti di basilico con la panna senza portare a bollore, lasciar riposare per insaporire, quindi togliere i rametti, aggiungere la burrata spezzettata e frullare con un frullatore ad immersione.
Saltare la pasta con i pomodorini, condire con la crema di burrata e pesto genovese.
Regolare di sale.
Impiattare e decorare con foglioline di basilico.

Con questa ricetta partecipo al contest

giovedì 30 luglio 2009

Coda di rospo sott'olio al pesto genovese

Avrei preferito del tonno perchè questo è proprio il procedimento per la preparazione del tonno sott'olio, ma in pescheria ho trovato solo della rana pescatrice che, per la compattezza della sua carne, si presta molto a questa ricetta.



Ingredienti a porzione:
1 coda di rospo media
1 patata lessa
una manciata di fagiolini lessati tagliati a pezzetti
pesto genovese
olio extravergine di oliva
menta, aneto e limone grattugiato
sale



Preparazione:
Sfilettare e tagliare a tranci la coda di rospo.
Metterla in un pentolino coperta di olio.
Portare la temperatura dell'olio a 65/70° costanti per 40 minuti.
Una volta cotto, mettere il pesce in un vasetto di vetro con della menta, aneto e della buccia di limone grattugiata.
Inserire dell'olio fresco, non è necessario coprire tutto il pesce, chiudere con la pellicola a pelle e far riposare 4 - 5 giorni nel frigo.
Preparare il piatto adagiando sul fondo la patata a fettine, la coda di rospo scolata dall'olio, i fagiolini, un pomodorino tagliato in quattro e privato dei semi ed il pesto.
Regolare di sale.
Irrorare con un po' di olio e servire.

N.B. L'olio di cottura non si può usare per mantenere il pesce, ma si può tenere per un'altra preparazione del genere.


Con questa ricetta partecipo al contest::






E anche a Carvinin the kitchen: la sesta ricetta


venerdì 17 luglio 2009

Anche Dolci e salate tentazioni su GiornaleBlog


Da ieri sono iscritta anch'io su GiornaleBlog un'altra opportunità per dare più visibilità ai piccoli, medi e grandi blog.

GiornaleBlog è una "vetrina" in cui il post viene rappresentato solo per poche righe dopo di che un link porterà direttamente alla lettura nel blog stesso.

Che aspettate ad iscrivervi?

mercoledì 1 luglio 2009

"Spumiglie" o Meringhe

Fare le meringhe in questo modo mi è stato insegnato da Maria Grazia Calò, la mia maestra di cucina preferita.
E' un metodo infallibile della serie "ogni colpo un buco"... :-)



Ingredienti:
albumi
zucchero semolato nella misura del doppio del peso degli albumi





Preparazione:
Scaldare l'albume in un pentolino direttamente sul fuoco, oppure a bagnomaria (ci metterà più tempo, ma per chi non è molto esperto è meno rischioso), con 1/3 dello zucchero mescolando continuamente con una frusta.
Portare a temperatura di 60°.
Togliere dal fuoco e montare con la frusta elettrica o nella planetaria a neve ferma a velocità media (col Kenwood a velocità 3, se la velocità è troppo alta, sembra sì ben montato, ma l'aria incorporata quando sgonfia fa smontare il composto).
A questo punto aggiungere lo zucchero a due cucchiaiate per volta continuando a sbattere con la stessa velocità fino a che non si sia raffreddato completamente.
Quando la meringa è bella uniforme e lucida, metterla in una sac à poche, o prenderla con il cucchiaio, e sistemarla a ciuffi sulla leccarda coperta da cartaforno.
La temperatura del forno ventilato dev'essere 80°-90° e le "spumiglie" vanno infornate per 2 ore, poi si spegne e si lasciano dentro per 5 ore.
Di solito le preparo la sera e, quando spengo il forno, le lascio là tutta la notte.
Si conservano bene per un paio di settimane circa, dentro una scatola di latta.
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